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Smaltimento Rifiuti Agricoli

Molto spesso nelle campagne dell’isola più grande italiana, la Sardegna, nello specifico ad Oristano, una volta terminata la stagione orticola ci si ritrova con una quantità infinita di materiali in PVC che creano inquinamento: tubicini monouso per l’irrigazione a goccia, contenitori di diserbanti e pesticidi vuoti e sacchi in plastica fertilizzanti, prodotti fitosanitari che fanno la fine che non dovrebbero, sono abbandonati nei campi ad inquinare in maniera irreparabile il pianeta o ancora peggio vengono bruciati causando nuvole nere di fumi tossici dannosi per la salute dell’uomo e per l’ambiente!

Tutti questi rifiuti rientrano nella categoria dei rifiuti agricoltura, vediamo come vanno gestiti.

Rifiuti aziende agricole: un grave problema

Proprio alla fine dell’estate si innalzano in cielo colonne di fumo nero che si distinguono anche a chilometri di distanza e nessuno ci fa caso, come se nulla fosse. Ma perché questi rifiuti vengono bruciati e non smaltiti correttamente?

Solitamente questi roghi vengono accesi di notte in modo tale che gli operatori addetti ai controlli siano limitati e quindi riescono a passare inosservati. Questi incendi volontari vengono causati dagli agricoltori che non vogliono spendere denaro per ricorrere allo smaltimento rifiuti agricoli e smaltirli correttamente.

Smaltimento rifiuti agricoli normativa e sanzioni

Ogni singolo cittadino, agricoltore e azienda agricola deve smaltire i propri rifiuti prodotti durante il lavoro, non c’è scusa che tenga per coloro che non rispettano la legge e causano roghi illeciti o lasciano rifiuti abbandonati nell’ambiente. Oltre alle conseguenze negative per la salute e per l’ambiente queste persone incivili rischiano una sanzione salata per abbandono di rifiuti come stabilito dal Decreto Legislativo n°152 del 2006, che prevede una condanna penale che può arrivare fino a un anno di arresto.

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Questi veri e propri falò per smaltire i rifiuti abusivamente rovinano lo splendido panorama della campagna sarda, uno spettacolo unico nel suo genere, questi roghi si concentrano specialmente nelle parti di Oristano: ci sono decine di verbali per contestare questo illecito smaltimento di rifiuti con il fuoco contro gli operatori agricoli da parte del personale del Corpo Forestale.

Errata gestione rifiuti fitosanitari: rischi

Ardere i resti delle coltivazioni sia agricole che forestali, come ad esempio stoppie e avanzi di tagli boschivi ha nettamente un impatto minore per l’inquinamento dell’aria, rispetto alla distruzione di materiali in plastica. Molto spesso infatti insieme ai resti erbosi vengono bruciati residui plastici e altri elementi deleteri per la natura.

Ad esempio il 23 luglio scorso in agro di Pau c’è stato un incendio gravissimo, quest’ultimo di natura dolosa è stato utilizzato per eliminare rifiuti aziendali, facendo un danno di circa 2500 ettari di terreno arso. Naturalmente lo stesso vale per chi scarica i propri rifiuti liquidi nel suolo o direttamente nei fiumiciattoli o addirittura nel mare!

Si sà che in agricoltura si verificano molti casi di malattie neoplastiche, che per la loro incidenza si possono paragonare a quelle di coloro che lavorano nelle industrie chimiche. Probabilmente la causa di ciò è portata dall’utilizzo di prodotti chimici e dalle sostanze inquinanti che vengono rilasciate nell’atmosfera dagli incendi contenenti materiali plastici.

Come può l’agricoltore trattare i rifiuti agricoli: smaltimento corretto dei prodotti fitosanitari

L’agricoltore può avvalersi del servizio professionale di smaltimento dedicato ai rifiuti aziende agricole in maniera corretta e a norma di legge in 3 modi:

  • rivolgersi al servizio comunale di raccolta dei rifiuti solidi
  • consegnare tutto presso gli appositi centri di raccolta
  • richiedere a gestori privati iscritti all’Albo Gestori Ambientali per lo smaltimento di:
    • smaltimento prodotti fitosanitari
    • smaltimento rifiuti agricoli organici
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Vi ricordiamo che per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti fitosanitari rivolgersi ad aziende specializzate è obbligatorio in quanto si tratta di rifiuti speciali non assimilabili ai rifiuti urbani.

Ora entra in campo il senso civico dei cittadini, o agricoltori, che dovrebbero pensare ad utilizzare questi tipi di smaltimento invece di creare pericolosi roghi, premettendo che a volte non sono nemmeno consapevoli di quello che stanno facendo, e che bruciando le loro ‘scorie’ non fanno altro che peggiorare le qualità della vita e dell’ambiente stesso dove vivono insieme ai loro figli.

Basterebbero pochi piccoli accorgimenti per poter cambiare in meglio la qualità della vita e diminuire l’inquinamento ambientale in tutta l’isola. Rifiuti agricoli sistri.

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